CHIESA DELL’OSPEDALE
Progettazione della cappella dell’ospedale San Martino di Belluno
Concorso
Come richiesto dal bando di concorso, l’edificio sacro progettato è inserito all’interno di una corte esistente dell’Ospedale del capoluogo cittadino. La chiesa ha un volume regolare a pianta ellittica, con annessi i volumi della sagrestia e del collegamento dell’aula con il corridoio principale.
In considerazione delle specificità del luogo di intervento (un cavedio stretto e lungo tra corpi di fabbrica di altezze differenti), è stato progettato un fabbricato in cui l’aula sacra è chiusa in se stessa senza aperture verso l’esterno (solo aperture zenitali sul soffitto per poter vedere la luce e l’azzurro del cielo) e gli spazi di collegamento e la sacrestia hanno aperture finestrate studiate in modo tale da guidare lo sguardo verso le parti a verde esistente o quelle di nuova realizzazione (giardinetto verde con albero della “speranza e della vita”) vicino alla sagrestia. Particolare attenzione è stata posta anche nel mettere in comunicazione l’edificio sacro con il corridoio esistente, con lo studio di un ingresso visibile per chi percorre lo spazio di distribuzione pur senza penalizzare l’utilizzo funzionale dello stesso. Due setti in muratura si protendono verso il corridoio come “braccia protese”. Su uno dei due muri è segnata una croce passante, a indicare e sottolineare la sacralità del luogo che si sta fiancheggiando.
Importante anche la zona filtro che precede l’accesso all’aula sacra: in questo spazio è stata pensata una luce naturale soffusa che penetra da una finestra posta a 40 cm da terra, che consente di vedere il solo prato esterno senza percepire i volumi degli edifici circostanti. Si tratta di una zona caratterizzata da penombra che prepara alla luce morbida e diffusa dell’aula della cappella. Entrando in chiesa si percepisce immediatamente lo spazio avvolgente caratterizzato da morbide pareti rivestite con listelli di legno di larice al naturale. Lo spazio è pensato per avvolgere e confortare il visitatore con un “abbraccio” che ricorda l’accoglienza, al feto, dell’utero materno.
La pavimentazione è in battuto alla veneziana con inserti di pietra chiara a creare un disegno. Su un lato vi sono le sedute di tipo fisso, mentre sull’altro si è prevista la possibilità di garantire una maggiore flessibilità in considerazione della presenza, anche contemporanea, di più persone in seggiola a rotella o su lettini.
L’altare è posto nella zona absidale rialzata di due gradini. A destra vi è il tabernacolo, ben visibile da tutta l’aula (accessibile anche dalla sagrestia) e a sinistra l’ambone e lo spazio per le sedute dei concelebranti e la sede del celebrante. La copertura è realizzata con travi di legno lamellare e tavolato a vista con una fascia perimetrale di superficie vetrata per consentire l’ illuminazione dall’alto e l’areazione naturale (mediante porzioni apribili meccanicamente). Alle pareti le croci della Via Crucis e, dietro l’altare, la statua raffigurante Cristo risorto con le braccia tese in un abbraccio di speranza.
Per consentire un utilizzo continuo nelle 24 ore, è stata prestata particolare attenzione al sistema di riscaldamento (impianto a bassa temperatura a pavimento per un miglior comfort delle persone sedute in preghiera e un contenimento dei consumi energetici) e all’utilizzo della luce naturale e artificiale (luce naturale velata dall’alto a “bagnare” le pareti e luce artificiale regolabile automaticamente con attenuazione notturna).